Si può rendere la stampa e in particolare la stampa professionale più rispettosa dell’ambiente? Per loro stessa natura, perché richiedono l’utilizzo di energia elettrica e di altre materie prime come carta e inchiostri che hanno un’impronta carbonica considerevole, i processi di stampa quasi mai possono essere considerati fino in fondo amici della natura. Piccoli accorgimenti consentono, però, di inquinare meno quando si stampa.
Qualche accorgimento per inquinare meno con la stampa e le stampanti digitali
Già optare per la stampa digitale, per esempio, è una scelta per molti versi più sostenibile. Al contrario di altre tecniche di stampa, la stampa digitale non richiedere la realizzazione di matrici, raclette e simili e permette di stampare partendo direttamente da un file digitale. I costi – sia economici e sia ambientali – da sostenere sono insomma solo quelli legati alla stampa del prodotto finale, sia esso un documento o una serie di documenti, un accessorio moda decorato a stampa, del materiale pubblicitario, eccetera. Il fatto che il file digitale può essere modificato più e più volte, per altro, fa sì che anche in caso di ripensamenti o errori di stampa non si debba buttare altro materiale che le copie già stampate e inutilizzabili.
Scegliere la stampante digitale giusta fa il resto. Le macchine e i sistemi per la stampa professionale più moderni hanno impostazioni e una classe energetica, infatti, che limitano quanto più possibile gli sprechi e l’inquinamento e la buona notizia è che rivolgendosi a ditte specializzate non è difficile trovare ormai la soluzione che meglio soddisfi le singole esigenze: trovi maggiori info sul sito muchcolors.com, per esempio, sulle soluzioni dell’azienda conformi alla normativa VOC e amiche dell’ambiente.
Un discoro simile vale va da sé anche per la scelta degli accessori di stampa e in particolare di toner, inchiostri, coloranti, cartucce. L’abbondanza di soluzioni oggi disponibili sul mercato fa sì che non sia difficile, dedicando un po’ di tempo e di cura a questo passaggio, optare per quella che garantisce la massima resa di stampa e un’ottima durata nel tempo ma senza risultare particolarmente inquinante per l’ambiente. Scegliere toner e cartucce ricaricabili o ricondizionati, se supportati dalla propria stampante e se le circostanze lo permettono, può rivelarsi una scelta più amica dell’ambiente per esempio.
Anche adottare buone pratiche per quanto riguarda il ricorso alla stampa e l’utilizzo delle stampanti, infine, può fare la differenza quando si tratta di inquinare meno quando si stampa. La regola che viene ripetuta come un mantra negli uffici è quella di limitare il più possibile l’uso di carta, alludendo in questo modo alla necessità di digitalizzare quanti più documenti possibile per evitare di stamparli consumando carta, inchiostro, energia. A volte però la stampa digitale è già di per sé l’alternativa più sostenibile e più amica dell’ambiente: basti pensare, per esempio, a quando è utilizzata per la decorazione in digitale di accessori moda o d’arredamento. Altra regola considerata d’oro è stampare in modalità risparmio energetico: non si tratta solo di considerare che molte stampanti professionali hanno funzioni ad hoc per consumare meno energia, ma soprattutto di adattare i cicli di stampa ai cicli lavorativi effettivi dell’azienda in modo che il peso in bolletta – e sull’ambiente – delle stampanti, che restano in stand-by quando è necessario, risulti notevolmente ridotto.