Influenza stagionale: perchè in inverno ci si ammala di più?

La stagione invernale è quella in cui si riscontra un consistente aumento della richiesta di farmaci. È facile intuirne il motivo: stiamo parlando del periodo più freddo dell’anno, caratterizzato da influenze stagionali che, magari, rischiano anche di mettere a repentaglio la possibilità di trascorrere le feste in salute e in serenità. I cosiddetti malanni di stagione portano con sé una fastidiosa sensazione di spossatezza, ma anche altri sgradevoli sintomi come la febbre, la tosse, il mal di gola e il raffreddore.

Perché in inverno ci si ammala di più

Ma quali sono le ragioni per le quali in inverno si tende ad ammalarsi di più? Va detto prima di tutto che di per sé il freddo non fa male alla salute; i veri nemici per le nostre difese sono il riscaldamento artificiale e gli sbalzi di temperatura. I cosiddetti colpi di freddo non sono altro che la conseguenza del passaggio dai locali interni riscaldati agli ambienti esterni freddi, per colpa del quale si riduce il livello di efficienza delle mucose. Queste, inoltre, risultano inaridite dall’aria secca che è tipica degli ambienti riscaldati: così, viene inibita la capacità di produrre il muco, che riveste le vie respiratorie e ha il compito di imprigionare le sostanze estranee che entrano nel nostro organismo attraverso la bocca e il naso. Insomma, l’aria secca asciuga questo strato che di solito ricopre le vie respiratorie e che a differenza di quel che si è portati a pensare è la risorsa più preziosa che il corpo umano ha a disposizione per catturare i pollini, lo smog, la polvere e i microbi.

I malanni di stagione

Appena il 10% dei malanni di stagione è di origine batterica, mentre tutti gli altri provengono dai virus, i quali per loro natura tendono a sopravvivere al freddo con più facilità. C’è da tenere conto del fatto, poi, che in inverno si tende a rimanere per più tempo in locali chiusi, poco areati (le finestre vengono aperte raramente per non far entrare il freddo). Se a questo si aggiungono gli effetti dannosi del riscaldamento di cui abbiamo appena parlato, è facile capire il motivo per il quale le malattie tendono a diffondersi di più a cominciare dai mesi autunnali. Così, c’è bisogno di più medicinali, con un lavoro supplementare richiesto al comparto farmaceutico, il quale deve essere supportato in maniera adeguata dalla rete di approvvigionamenti e di trasporti.

Il trasporto dei farmaci

Per garantire un trasporto farmaci e medicinali ottimale c’è bisogno fra l’altro di mezzi specifici, vale a dire veicoli che siano coibentati per garantire il trasporto a temperatura controllata: mezzi che devono essere a norma, ben sanitizzati e in perfetto stato. Tutti gli aspetti della movimentazione devono essere studiati per garantire la consegna dei medicinali secondo le condizioni e le temperature necessarie: solo così si può assicurare un approvvigionamento adeguato non solo alle farmacie, ma anche alle aziende farmaceutiche e agli ospedali.

Luoghi comuni e falsi miti

È diffusa la convinzione che le difese immunitarie del corpo umano tendano a ridursi con il freddo. Non è così, anzi: è vero che ci si può ammalare se si prende freddo, ma questo accade unicamente nel caso in cui ci si trovi in un contesto in cui l’organismo non è in grado di contrastare il freddo. In tale situazione, infatti, è tutta la temperatura del corpo ad abbassarsi, causando un decadimento della funzionalità di tutti gli organi e i sistemi dell’organismo, incluso il sistema immunitario. In sintesi non è il freddo invernale a provocare i malanni di stagione che derivano dai virus e dai batteri, quanto piuttosto le più frequenti possibilità di contagio.

Attenzione al contagio

La diffusione dei virus attraverso il contagio può avvenire sia in modo diretto che in modo indiretto. La diffusione per via diretta è quella che si verifica tramite la saliva, e in particolare le piccole gocce che vengono emesse quando si starnutisce, si tossisce o si parla. La trasmissione indiretta, invece, si concretizza attraverso il contatto con le superfici infette o le mani, visto che i virus hanno la capacità di sopravvivere anche fuori dall’organismo per alcune ore. Usare una sciarpa per coprire il naso e la bocca al fine di proteggere le alte vie respiratorie è fondamentale per mantenere il necessario livello di umidità.

Sindromi influenzali 2022: i dati

I dati relativi alle sindromi influenzali in corso durante la stagione invernale provengono dal monitoraggio InfluNet che viene garantito dall’Istituto Superiore di Sanità. Ebbene, i numeri mettono in evidenza un’incidenza del virus che corrisponde al 4,08% tra i bambini sotto i 5 anni. Si tratta di una circolazione molto consistente che deriva sia dalla presenza di forme influenzali nuove, sia dal fatto che le restrizioni correlate al Covid (mascherine, quarantene e lockdown) hanno indebolito i sistemi immunitari delle persone.