Malpractice medica un termine che in legislatura si sente sempre più frequentemente ma che ancora in pochi conoscono, scopriamolo insieme all’avvocato Davide Cornalba, avvocato di Lodi con studio anche a Milano. Se ti ritieni vittima di malasanità o di un qualsiasi errore medico allora questo articolo è sicuramente quello giusto per te. Andremo infatti a scoprire al meglio la malpractice medica per chiarire di cosa si tratta e di come funziona qui in Italia. Proseguendo questa lettura perciò saprai se rientri tra le persone che possono applicare questa disciplina.
Che cos’è la malpractice medica
Come si può facilmente intuire dal nome si tratta di malasanità. Quando parliamo di sanità dobbiamo tenere ben a mente un concetto basilare ossia stiamo parlando di medicina ed ogni individuo ha le sue reazioni, un suo comportamento e le sue peculiarità davanti ad una patologia e alle cure che possono essere previste. Tuttavia però ci sono casi in cui si manifestano episodi di reale manasanità come ad esempio un abuso, una carenza strutturale, un’omissione, leggerezze commesse dal medico o mancanza professionalità che hanno portato la vittima ad inciampare in un errore medico dal cui spesso non è possibile tornare indietro. In questi casi si ha la possibilità di ottenere un risarcimento dei danni subiti e a richiederlo possono essere sia le vittime se ancora in vita sia i parenti qualora le vittime siano decedute.
Risarcimento per malasanità
Al giorno d’oggi c’è sempre più un crescendo di casi di malasanità e questo, ricorda l’Avv Davide Cornalba, ha fatto sì che si sviluppassero due diversi percorsi, uno civile ed uno penale, che possono essere previsti non solo per i medici ma anche per le strutture ospedaliere. Secondo quanto previsto dalla legge Gelli oggi è possibile togliere parte delle responsabilità dal medico e riversarle sulla struttura ospedaliera, quindi oggi un processo di malasanità molto spesso è trattato come una responsabilità extracontrattuale e ciò vuol dire che il medico è ritenuto a risarcire la vittima solo nel caso in cui tutti gli elementi e i fatti riportati ritengano lui l’unico responsabile. È perciò il paziente a dover dimostrare l’errore medico. Per quanto riguarda invece le strutture sanitarie le loro responsabilità rimangono contrattuali quindi il paziente danneggiato è in un certo senso favorito da questa opzione. Quindi se un paziente vuole essere risarcito da un medico dovrà presentare il suo ricorso e dovrà provare lui stesso che si tratta di un errore medico.
Chiediamo all’Avvocato Davide Cornalba di Lodi qual è il termine di prescrizione
Un paziente, o i suoi parenti, hanno tempo 10 anni per richiedere un risarcimento per malpractice medica, solo in alcuni casi specifici è ridotto a 5 anni. Una volta presentata la sua richiesta sarà compito suo e del suo avvocato procurarsi le prove per determinare la colpa del medico.