Avvocato Pitorri: l’integrazione è un bene, ascoltate le storie di questi immigrati

Il viaggio della speranza non è solo un modo di dire

Ti sei mai chiesto perché si chiama viaggio della speranza? Perché questo “modo di dire” è entrato nel linguaggio di tutti noi? Se credi che abbandonare il proprio paese di origine sia semplice, non c’è nulla di più sbagliato. Affrontare un viaggio simile ti cambia, scava a fondo dentro di te. Le storie degli immigrati, a volte, fanno accapponare la pelle. Ben pochi, però, si fermano ad ascoltarle o leggere. Avere paura dell’integrazione, in un mondo che è aperto a tutti e che non ha confini – in un mondo che ci vede tutti fratelli di sangue diverso – è sbagliato. Basta pensare alla definizione stessa di immigrazione, ovvero un confronto e di scambio di valori, di standard di vita e modelli di comportamento tra popolazione immigrata e società ospitante. C’è davvero da averne paura?

Le storie degli immigrati – quando a rimetterci è l’umanità di ciascuno di noi

Viaggio della speranza, permesso di soggiorno, cittadinanza italiana: quante volte sentiamo questi termini ogni giorno e non ci soffermiamo mai su cosa comportano? Quante volte pensiamo che, magari, se chiudessimo i famosi “porti” staremmo meglio? A rimetterci, però, l’umanità che è dentro di noi. Ce lo spiega bene l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri del foro di Roma – a detta di molti, uno dei migliori avvocati immigrazionisti in Italia. Esperto di permessi di soggiorno, l’Avvocato Pitorri ci ha condiviso alcune interessanti testimonianze di immigrati, continuate a leggere!

Ci sono delle storie di immigrati che stringono il cuore in una morsa. Alcuni racconti ci spingono a chiederci fin dove può giungere la cattiveria delle persone. Vogliamo condividere due storie importanti, senza nomi. Perché cosa c’è alla fine in un nome? Sono solo lettere. Chi è davvero una persona è un’altra cosa. È il suo percorso di vita.

“Mi hanno chiesto se il mio è stato davvero un viaggio della speranza. Non avevo molte speranze in realtà, devo essere sincera. Avevo molto più paura, terrore di tornare indietro, di essere mandata a casa. E così sarebbe stato, se non avessi incontrato l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri. Mi ha aiutata ad ambientarmi, a ottenere il permesso di soggiorno. Non conoscevo nemmeno una parola di italiano. Mi sentivo perduta. In alcuni momenti, soprattutto per razzismo, ho pensato che sarebbe stato meglio se non fossi mai nata. Oggi, però, sono felice che questi pensieri siano spariti.”

Non dimentichiamo mai di tendere una mano al prossimo. Di ascoltare davvero le storie degli immigrati. Di metterci nei loro panni.

“Quando sono arrivato in Italia, è stato difficile avvicinarmi alla sua cultura. Un paese bellissimo, di cui mi sono innamorato subito. Ma mi sentivo respinto. Non mi sentivo accettato, non da tutti. Per contro, però, ci sono state tantissime persone pronte a darmi una mano, a non tirarsi indietro di fronte alle mie necessità. Ho studiato, ho trovato lavoro. Mi sono sposato con un’italiana. Siamo felici insieme, abbiamo una bellissima bambina. Quel viaggio l’ho dimenticato. Ho dovuto farlo.”