Il desiderio di “rifarsi il naso” non è sempre legato solo alla ricerca di un perfetto profilo greco, ma può nascere da problemi di respirazione. La rinoplastica non è solo estetica quindi, un un’operazione che a volte vede il coinvolgimento anche dell’orotinolaringoiatra.
Resta uno degli interventi più ricercato nel campo della chirurgia estetica: ogni anno quasi 27mila italiani. Sia uomini che donne, si rivolgono a un chirurgo plastico a Roma per sottoporsi a una rinoplastica. Cercate sempre professionisti con esperienza e competenti, che vi seguano in ogni fase del processo, dalla visita alla convalescenza.
Ecco i disturbi più frequenti che possono interferire con la normale respirazione.
Il collasso delle narici
Le narici permettono i passaggio dell’aria perché restano aperte continuamente. Questo è possibile tramite le cartilagini chiamate alari, che danno forma alla pelle del naso. Se le cartilagini perdono forza o si stortano, le narici collassano e il passaggio si chiude. Una condizione chiamata insufficienza delle valvole nasali; la respirazione è sempre possibile ovviamente, ma diventa difficoltosa.
Il chirurgo può intervenire con un innesto di cartilagini, prese quasi sempre dallo stesso paziente. In questo modo si ricostruisce la giusta forma del naso, risolvendo sia il problema fisico che estetico.
Il naso storto
Un setto nasale deviato non è quasi una caratteristica fisica naturale, ma è causata quasi sempre da un qualche tipo di trauma. I pazienti che arrivano con setto nasale deviato hanno riportato un naso rotto dopo un incidente sportivo o stradale, una colluttazione o una caduta. Se la frattura non si risolve in modo perfetto, può risentirne la respirazione, soprattutto se la deviazione è profonda.
Durante l’operazione, il chirurgo procedere a una nuova frattura, in modalità controllata, per poi ripristinare l’esatto posizionamento.
Il naso spesso
Lo spessore eccessivo è dato dalla pelle. E’ soprattutto il derma con problemi di sebo che causa questa condizione; il mantello cutaneo copre eccessivamente le strutture, sia le ossa che la cartilagine. L’intervento ha ovviamente l’obiettivo di assottigliare la pelle e ridurne lo spessore, effettuando quello che è un vero e proprio sgrassamento.